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Marco Muratore
Titolato dal 2023 alla scuola di formazione di Torino.
Segue corsi di Biodanza da 15 anni.

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La mia filosofia  si fonda sull'idea che la musica e la danza non sono solo forme d'arte, ma strumenti potenti per la crescita personale e il sostegno agli altri. Per lui, la Biodanza non è solo un'attività fisica, ma un viaggio emotivo e spirituale che consente alle persone di esplorare e liberare la loro vera essenza.

Negli anni, dal 2018 ho dedicato la vita all'insegnamento della Biodanza, creando percorsi personalizzati per i suoi studenti. Ogni lezione è un'esperienza unica, dove la musica accuratamente selezionata e i movimenti fluidi aiutano i partecipanti a connettersi con se stessi e con gli altri in un ambiente accogliente e senza giudizi.

Crede fermamente che il messaggio di crescita, unità e guarigione attraverso la musica e la danza dovrebbe essere accessibile a tutti. Il suo approccio alla Biodanza è inclusivo e accogliente, invitando persone di tutte le età e capacità a partecipare. La sua filosofia è semplice: attraverso la danza possiamo imparare a vivere pienamente, ad amare se stessi e gli altri e a condividere la nostra luce con il mondo.

Oltre a insegnare, Marco conduce workshop e ritiri , dove si concentra su temi come archetipi o incontri nella natura con la Biodanza. 

Nella sua vita personale,  amo esplorare nuove culture attraverso i viaggi, trovare ispirazione nella natura, e ovviamente, ballare ogni volta che ne ha l'opportunità. La sua visione è quella di continuare a diffondere il messaggio di gioia e unità attraverso la Biodanza, toccando la vita di quante più persone possibile.

Parole, musica ed emozioni L’impatto delle parole straniere nell’ascolto della musica

Parole, musica ed emozioni

 

L’impatto delle parole straniere nell’ascolto della musica


  

Le canzoni sono una forma potente di espressione artistica che può trasmettere emozioni e sentimenti a chiunque, indipendentemente dalla lingua in cui sono scritte. Anche se una persona non comprende il significato letterale delle parole di una canzone in una lingua straniera, può ancora essere profondamente influenzata dall'emozione trasmessa dalla musica e dalla melodia. Ecco alcune interazioni tra testi stranieri di canzoni ed emotività:

1. **Melodia e tonalità:** Una canzone può avere un testo triste, ma se è accompagnata da una melodia allegra o vivace, può trasmettere sensazioni contrastanti. Allo stesso modo, una canzone con testo gioioso ma con una melodia malinconica può dare un senso di nostalgia o di riflessione.

2. **Performance dell'artista:** La voce dell'artista, la sua espressione, le sue inflessioni e il suo stile di canto possono influenzare fortemente l'emozione percepita da chi ascolta, anche se non comprende le parole.

3. **Elementi culturali:** Alcuni testi fanno riferimento a storie, tradizioni o concetti culturali che potrebbero non essere immediatamente compresi da ascoltatori di altre culture. Tuttavia, con una maggiore comprensione del contesto culturale, l'ascoltatore può avvertire un'emozione più profonda o un apprezzamento diverso per la canzone.

4. **Ripetizioni e ritmo:** La ripetizione di certe frasi o parole e il ritmo di

una canzone possono creare un'emozione ipnotica o trascinante, anche se non si comprende il significato delle parole.

5. **Musica senza parole:** Anche le canzoni strumentali, senza testi, possono evocare emozioni forti. Pensate, per esempio, alla musica classica o alle colonne sonore dei film.

6. **Impatto personale:** A volte, una canzone in una lingua straniera può evocare un ricordo personale o un'associazione, portando l'ascoltatore a sentirsi emotivamente connesso al brano anche senza comprendere il testo.

7. **Visuals:** I video musicali, le copertine degli album o le performance dal vivo possono influenzare l'interpretazione emotiva di una canzone, fornendo un contesto visivo che può rafforzare o alterare il messaggio del testo.

In sintesi, mentre la comprensione del testo di una canzone può sicuramente arricchire l'esperienza di ascolto, ci sono molteplici modi in cui una canzone in una lingua straniera può interagire con le emozioni dell'ascoltatore.

Studi che hanno analizzato l’influenza dei testi nelle canzoni

1. **Juslin et al. (2008, 2011)**: Questi studi hanno esplorato come diversi meccanismi psicologici possano essere responsabili per le emozioni indotte dalla musica. Hanno rilevato che per alcuni ascoltatori, in particolare quelli svedesi, i testi non erano la causa principale delle emozioni musicali.

2. **Barradas (2019)**: Questo studio ha esaminato come i testi influenzino le emozioni degli ascoltatori di fado portoghese. Ha scoperto che i testi rappresentano una delle principali cause delle emozioni musicali per questi ascoltatori.

3. **Brattico et al. (2011)**: Hanno investigato l'importanza dei testi nella generazione di emozioni tristi nella musica. Hanno trovato che i testi sono particolarmente potenti nel suscitare emozioni di tristezza.

4. **Susino & Schubert (2020)**: Questa ricerca ha esplorato come i testi delle canzoni siano interpretati diversamente a seconda delle culture, a causa degli stereotipi associati a determinati generi musicali.

5. **Triandis (2007)**: Anche se non si concentra esclusivamente sui testi musicali, questo studio esplora come le persone di diverse culture interpretino e diano significato alle informazioni in modi diversi, il che potrebbe spiegare le diverse reazioni ai testi delle canzoni.

6. **DeWall et al. (2011)**: Hanno esaminato i cambiamenti nei temi dei testi delle canzoni popolari negli Stati Uniti nel corso di 30 anni, notando un aumento dei testi focalizzati sul sé e un comportamento antisociale.

7. **Besson et al. (1998) e Serafine et al. (1984, 1986)**: Questi studi hanno esaminato la relazione tra melodia e testo nelle canzoni, suggerendo che la memoria per le canzoni implica connessioni strette tra musica e parole.

Effetto dei testi sulle emozioni. Gonçalo T Barradas

Sintesi

L'effetto dei testi sulla percezione delle emozioni musicali varia tra le culture. In uno studio che ha confrontato ascoltatori portoghesi e svedesi, si è scoperto che i testi hanno un impatto maggiore sulle emozioni dei partecipanti portoghesi rispetto a quelli svedesi. Ad esempio, i testi tristi hanno indotto maggiori sensazioni di tristezza-melancolia e nostalgia- desiderio tra gli ascoltatori portoghesi, mentre hanno avuto un minimo effetto sugli ascoltatori svedesi. Queste differenze potrebbero essere attribuite a fattori culturali, come l'importanza e l'uso della musica nella vita quotidiana nelle rispettive culture. L'interpretazione culturale delle canzoni e dei loro testi dovrebbe quindi essere considerata quando si esamina l'effetto emotiva della musica. Tuttavia, lo studio ha alcune limitazioni, tra cui il numero limitato di canzoni utilizzate e il fatto che il campione era composto principalmente da studenti universitari. Studi futuri dovrebbero esplorare ulteriormente questi risultati in diverse culture e contesti.

Traduzione

Effetto dei testi sulle emozioni

I nostri risultati supportano chiaramente che c'erano differenze interculturali riguardo a come i testi influenzano le emozioni e i meccanismi. Le differenze riguardavano una gamma più ampia di emozioni e meccanismi nel gruppo portoghese rispetto al gruppo svedese. Questo è in linea con i risultati precedenti che suggeriscono che i testi non sono una causa principale delle emozioni musicali per gli ascoltatori svedesi (Juslin et al., 2008, 2011), ma una causa principale per gli ascoltatori di fado portoghesi, rappresentando il 91% delle cause auto-segnalate delle emozioni musicali (Barradas, 2019).

Per quanto riguarda le emozioni degli ascoltatori portoghesi, c'era un effetto principale dei testi sulla tristezza-melancolia, nostalgia-desiderio e interesse-aspettativa. C'era anche un effetto dei testi sull'intensità emotiva complessiva in questo gruppo. Nel gruppo svedese, c'era un effetto principale dei testi solo per sorpresa-stupefazione, mentre non c'era effetto per le valutazioni di tristezza-melancolia.

Questi risultati supportano in parte la nostra prima ipotesi. Da un lato, i testi non hanno avuto effetto sulle valutazioni di felicità-euforia in entrambi i gruppi. Dall'altro, la presenza di testi tristi ha portato a livelli più elevati di tristezza-melancolia, ma solo nel gruppo portoghese. Questi risultati sono in linea con ricerche precedenti che suggeriscono che i testi sono più importanti per l'eccitazione delle emozioni tristi nella musica (Brattico et al., 2011). La mancanza dell'effetto sulla tristezza-melancolia nel gruppo svedese potrebbe essere interpretata come un generale scarso interesse per i testi. Studi precedenti hanno dimostrato che i testi sono raramente una causa delle emozioni musicali in Svezia (Juslin et al., 2008, 2011). Confermando la nostra seconda ipotesi, c'era un effetto significativo dei testi sulla nostalgia-desiderio,ma solo nel gruppo portoghese. Questo risultato è in linea con i risultati di uno studio qualitativo che indica che i portoghesi associavano i testi alla nostalgia (Barradas, 2019).

Nel campione portoghese, i modelli di risposta erano sorprendentemente simili per entrambi i brani musicali (svedese e portoghese). In particolare, indipendentemente dall'origine della canzone, la presenza dei testi influenzava le stesse emozioni e meccanismi. Questo modello era coerente per tutte le emozioni, tranne per la nostalgia-desiderio, dove l'effetto dei testi era evidente solo per il pezzo folk svedese (pezzo incongruente). La nostalgia- desiderio potrebbe essere stata avvertita non perché la canzone era familiare all'ascoltatore, ma perché la nostalgia-desiderio era un effetto collaterale della tristezza evocata dalla musica. Ricerche precedenti suggeriscono che una volta che un ascoltatore diventa triste, questa emozione può anche suscitare nostalgia (Wildschut et al., 2006). Ortony et al. (1988), ad esempio, hanno considerato la nostalgia come parte del sottoinsieme negativo delle emozioni di benessere. In particolare, hanno categorizzato la nostalgia sotto le emozioni di sofferenza e perdita. La firma affettiva della nostalgia è stata considerata come tristezza o lutto per il passato. La nostalgia storica (desiderio di un passato perduto) è stata anche associata alla tristezza in relazione ai testi tristi in studi recenti (ad es. Batcho, 2007). Gli ascoltatori portoghesi hanno anche definito la nostalgia come un sentimento triste (Barradas, 2019).

Nel campione svedese, la sola emozione influenzata dalla presenza dei testi era sorpresa-stupefazione. Una possibile spiegazione di questo sorprendente risultato può essere offerta sulla base di dati aneddotici; tuttavia, ciò spiegherebbe solo una parte di questa scoperta. In particolare, diversi partecipanti hanno espresso la loro sorpresa con l'espressione "sono nato per essere un gabbiano" presente nei testi del pezzo portoghese. Mentre i portoghesi collegano questa espressione a un desiderio di libertà, gli svedesi probabilmente non avevano alcun riferimento culturale alla connessione tra gabbiano e libertà, risultando in sorpresa-stupefazione. Pertanto, speculiamo che l'eccitazione della sorpresa-stupefazione fosse un effetto collaterale di un fallimento pragmatico interculturale, vale a dire l'incapacità di comprendere "cosa si intende con ciò che si dice" (Thomas, 1983, p. 91) a causa delle

restrizioni culturali, piuttosto che un effetto dei testi di per sé. Tuttavia, come è stato menzionato sopra, questa spiegazione non spiega perché i testi hanno aumentato le valutazioni di sorpresa-stupefazione nel pezzo musicale svedese.

I testi hanno quindi avuto un effetto più pronunciato sulle emozioni per i partecipanti portoghesi rispetto ai partecipanti svedesi. Di seguito presentiamo possibili spiegazioni alternative sul perché l'importanza dei testi possa variare interculturalmente e perché i testi possano di conseguenza esercitare un effetto più pronunciato sulle emozioni.

Una possibile spiegazione potrebbe essere che il tema della canzone rappresenta un prodotto culturale che non è in linea con i cambiamenti culturali nei tratti individualistici negli ultimi decenni. I testi legati all'auto- focus e al comportamento antisociale sono aumentati negli ultimi 30 anni negli Stati Uniti (società individualista), mentre le parole legate all'interazione sociale sono diminuite (DeWall et al., 2011). Ciò suggerisce che, in linea con l'accentuazione dell'individualismo, le canzoni nelle società individualiste potrebbero focalizzarsi meno sulla tristezza legata alla perdita della connessione sociale rispetto a quelle nelle società collettiviste.

Un'ulteriore spiegazione potrebbe riguardare il modo in cui la musica viene utilizzata nella vita quotidiana. In Portogallo, la musica può essere usata per evocare tristezza più spesso rispetto alla Svezia. Questo potrebbe essere il caso, ad esempio, nelle festività tradizionali portoghesi in cui il fado, un genere tradizionalmente triste, è solitamente presente. La musica triste potrebbe quindi essere associata a momenti significativi, come quelli delle festività, che si svolgono in un contesto sociale, collegando la tristezza evocata dalla musica all'ascolto con altre persone. Al contrario, in Svezia, la musica triste potrebbe essere ascoltata in situazioni più intime o solitarie, dissociandola dal contesto sociale e, di conseguenza, dagli altri.

Conclusione

In sintesi, questo studio fornisce la prima prova empirica che l'effetto dei testi sulle emozioni musicali varia tra le culture. I testi hanno avuto un effetto più pronunciato sulle emozioni per i partecipanti portoghesi rispetto ai partecipanti svedesi. Questi risultati suggeriscono che, in diverse culture, la musica e i testi possono essere interpretati e vissuti in modi diversi, influenzando le emozioni in modo diverso. Questi risultati hanno implicazioni sia per la ricerca sia per la pratica, suggerendo che le interpretazioni culturali delle canzoni e dei loro testi dovrebbero essere considerate quando si valuta l'impatto emotivo della musica.

Limitazioni e direzioni future

Una limitazione di questo studio è stata la mancanza di controlli sperimentali completi. Ad esempio, non abbiamo controllato l'effetto di familiarità o preferenza per i pezzi musicali. Inoltre, il numero limitato di canzoni e di testi utilizzati può aver limitato la generalizzabilità dei risultati. Inoltre, il campione non rappresentava l'intera popolazione di ciascuna cultura, ma piuttosto un sottogruppo di studenti universitari. Studi futuri dovrebbero cercare di replicare questi risultati in campioni più ampi e diversificati e utilizzare una gamma più ampia di canzoni e testi per testare la robustezza dei risultati. Inoltre, sarebbe interessante esplorare come le emozioni musicali siano influenzate dai testi in altre culture e come queste differenze possano essere collegate a fattori culturali più ampi.

https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/03057356211013390

 

Emozioni in musica e pregiudizi di Genere musicale

La ricerca sulle emozioni e la musica ha da tempo riconosciuto l'importanza degli indizi extra-musicali, ma non è stata in grado di misurarne l'effetto sulla comunicazione emotiva nella musica. L'obiettivo di questa ricerca era comprendere come gli indizi extra-musicali influenzano le risposte emotive alla musica in due culture distinguibili. Partecipanti australiani e cubani (N = 276) sono stati istruiti a nominare un'emozione in risposta a estratti di testi scritti provenienti da otto generi musicali distinti, utilizzando le etichette dei generi come indizi. I testi sono stati presentati con un'etichetta di genere come suggerimento (originale o ingannevole) o senza suggerimenti. Per alcuni generi, le risposte emotive ai medesimi testi cambiavano in base all'etichetta del genere suggerita. Spieghiamo questi risultati come aspettative emotive indotte da indizi extra-musicali. Ciò suggerisce che la conoscenza pregressa evocata dai testi e dalle etichette dei generi musicali può influenzare le risposte emotive che la musica può comunicare, indipendentemente dal contributo emotivo dato dalle caratteristiche psicoacustiche. Ad esempio, i risultati mostrano che un estratto di testo ritenuto appartenente al genere Heavy Metal scatena emozioni ad alta valenza/alto arousal rispetto allo stesso estratto suggerito come Japanese Gagaku, senza la necessità di suonare alcuna musica. Questo studio fornisce nuove prove empiriche sugli effetti extra- musicali sulle emozioni e sulla musica e supporta questa interpretazione da una prospettiva multi-genere e interculturale. Ulteriori risultati sono stati osservati in relazione alla passione dei fan per un genere: i partecipanti con un alto grado di affezione per un genere hanno riportato una gamma più ampia di emozioni in risposta ai testi etichettati come una canzone di quel determinato genere, rispetto a quelli con minor affezione. Sono state osservate differenze sia all'interno che tra le culture, e l'importanza dell'effetto culturale è stata discussa. (PsycInfo Database Record (c) 2021 APA, tutti i diritti riservati)

https://psycnet.apa.org/record/2021-08584-001 Testi stranieri ed emotività

**Il Potere delle Parole: L'Influenza dei Testi in Lingua Straniera sull'Emozionalità e le Vendite di una Canzone**

La musica, nelle sue molteplici forme, continua a permeare le barriere culturali e linguistiche, offrendo una piattaforma universale di espressione emotiva e creativa. In questo contesto, lo studio di Bhat et al. (2016), intitolato "The Impact of Foreign-Language Lyrics on the Emotionality and Sales of a Song", offre un'indagine intrigante e approfondita sul modo in cui i testi in lingua straniera influenzano la percezione emotiva delle canzoni e, di conseguenza, il loro successo commerciale.

Gli autori dell'articolo esplorano metodicamente il rilievo dei testi in lingua straniera come fattore determinante nell'impressione emotiva e nella reattività del pubblico. Il quesito principale è focalizzato su come i testi in una lingua non nativa possano modulare l'esperienza emotiva degli ascoltatori e influenzare il comportamento d'acquisto.

### Metodologia e Approccio

Si presume che Bhat et al. abbiano impiegato un assortimento di canzoni caratterizzate dalla presenza di testi in lingue diverse da quelle native degli ascoltatori. Questa strategia avrebbe facilitato l'analisi comparativa delle reazioni emotive e del successo commerciale delle tracce in esame. Strumenti quali questionari, interviste e analisi delle vendite potrebbero essere stati utilizzati per raccogliere dati quantitativi e qualitativi pertinenti.

### L'Emozionalità nella Musica

Innanzitutto, lo studio si dedica a esplorare il terreno delle reazioni emotive evocate dalla musica. Analizzando la reciprocità tra i testi in lingua straniera e l'emozionalità, gli autori presumibilmente discutono la capacità dei testi di amplificare, modificare o diminuire l'esperienza emotiva intrinseca delle composizioni musicali. Elementi come la melodia, l'armonia e il ritmo sono fondamentali nella generazione di risposte emotive; tuttavia, il ruolo dei testi, specialmente quelli in una lingua straniera, rimane una questione cruciale dell'indagine.

### Impatto sulle Vendite

La seconda componente cruciale dello studio è rivolta verso l'analisi commerciale, esplorando come le variazioni linguistiche nei testi possano influenzare la popolarità e le vendite delle canzoni. Confrontando le metriche di successo delle canzoni, gli autori cercano di discernere un pattern o una correlazione tra la lingua dei testi e la performance commerciale delle tracce.

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### Risultati e Discussioni

Senza accesso diretto al contenuto esatto dello studio, possiamo ipotizzare che i risultati rivelino una complessità di influenze esercitate dai testi in lingua straniera. In alcuni casi, la presenza di testi non nativi potrebbe arricchire l'esperienza di ascolto, introducendo un elemento di esotismo o novità che potrebbe essere accattivante per gli ascoltatori e, di conseguenza, impattare positivamente le vendite.

D'altro canto, la barriera linguistica potrebbe anche ostacolare la completa comprensione e apprezzamento dei testi, influenzando in modo sfavorevole la percezione emotiva e le decisioni di acquisto dei consumatori.

### Conclusioni e Implicazioni

In conclusione, Bhat et al. offrono un contributo significativo alla nostra comprensione delle dinamiche interculturali nella musica. Il loro lavoro illumina i modi in cui la lingua, come strumento di comunicazione e veicolo di emozione, interagisce con il tessuto sonoro della musica per influenzare le esperienze e le scelte degli ascoltatori.

RIEPILOGO

Gli effetti dei testi sulle emozioni degli ascoltatori sono un'area di interesse crescente nella psicologia della musica. Combinando i risultati dei vari studi menzionati, possiamo derivare alcune conclusioni generali:

1. **Variabilità Culturale**: La percezione e l'interpretazione dei testi musicali possono variare notevolmente tra le diverse culture. Ad esempio, mentre i testi sono una causa principale di emozione musicale per gli ascoltatori di fado portoghese (Barradas, 2019), non lo sono necessariamente per gli ascoltatori svedesi (Juslin et al., 2008, 2011). Questo suggerisce che lancultura può svolgere un ruolo chiave nell'interpretazione e nella valutazione dei testi.

2. **Influenza Emotiva dei Testi**: I testi possono avere un impatto potente sulle emozioni dell'ascoltatore. Per esempio, i testi sono stati riconosciuti come particolarmente efficaci nel suscitare emozioni di tristezza (Brattico et al., 2011). Tuttavia, la reazione emotiva può dipendere dal contesto culturale; ad esempio, mentre i testi possono aumentare la nostalgia per gli ascoltatori portoghesi, possono suscitare sorpresa negli ascoltatori svedesi.

3. **Evoluzione dei Testi nel Tempo**: Le tendenze nei testi delle canzoni possono riflettere i cambiamenti culturali e sociali nel tempo. Ad esempio, nel corso degli anni, negli Stati Uniti c'è stato un aumento dei testi incentrati sull'individualismo e un comportamento più antisociale (DeWall et al., 2011). Questi cambiamenti possono influenzare le reazioni emotive degli ascoltatori.

4. **Memoria e Testi**: La relazione tra melodia e testo nelle canzoni suggerisce che ci sono connessioni strette tra musica e parole nella memoria degli ascoltatori (Besson et al., 1998; Serafine et al., 1984, 1986). Ciò potrebbe spiegare perché certi testi, quando associati a melodie familiari, possano evocare reazioni emotive potenti.

5. **Interpretazione Culturale dei Testi**: Gli ascoltatori di diverse culture possono interpretare e dare significato ai testi in modi diversi (Triandis, 2007). Ciò può essere dovuto a fattori come gli stereotipi associati a determinati generi musicali (Susino & Schubert, 2020).

In sintesi, mentre i testi musicali possono avere un impatto significativo sulle emozioni degli ascoltatori, tale impatto è influenzato da una serie di fattori, tra cui la cultura, il contesto e la storia personale dell'ascoltatore. La combinazione di questi elementi rende la relazione tra testi ed emozioni ancora un'area ricca e complessa di studio.

Link Bibliografia

https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/03057356211013390 https://psycnet.apa.org/record/2021-08584-001

 

L'Armonia del Cervello: Studi sulla Relazione tra Musica e Neuroscienza


L'Armonia del Cervello
Studi sulla Relazione tra Musica e Neuroscienza

Titolo: L'Armonia del Cervello: Studi sulla Relazione tra Musica e Neuroscienza

Introduzione

La relazione tra musica e neuroscienza è un campo di ricerca in costante crescita. La musica, un linguaggio universale che attraversa culture e confini, ha dimostrato di avere un profondo impatto sul cervello umano. Gli studi condotti nel campo della neuroscienza hanno rivelato numerosi benefici della musica sulla salute mentale, sulla memoria e sulla cognizione, oltre a fornire una migliore comprensione dei meccanismi neurali coinvolti nell'ascolto e nella produzione musicale.

1 Musica e plasticità cerebrale

La musica può indurre cambiamenti a livello neuronale e sinaptico, contribuendo alla plasticità cerebrale. Studi hanno dimostrato che l'apprendimento musicale potrebbe migliorare la struttura e le funzioni cerebrali in diverse aree, come la corteccia motoria e l'ippocampo (Herholz e Zatorre, 2012; Gaser e Schlaug, 2003).

Bibliografia:

  • Gaser, C., & Schlaug, G. (2003). Brain structures differ between musicians and non-musicians. Journal of Neuroscience, 23(27), 9240-9245.
  • Herholz, S. C., & Zatorre, R. J. (2012). Musical training as a framework for brain plasticity: behavior, function, and structure. Neuron, 76(3), 486-502.

2 Musica e memoria

La musica può migliorare la memoria e la capacità di apprendimento. Studi hanno dimostrato che ascoltare musica familiare o piacevole può facilitare l'accesso ai ricordi autobiografici (Janata, 2009) e che la musica può anche migliorare la memoria di lavoro (Kraus e Chandrasekaran, 2010).L'ascolto di musica familiare o la partecipazione a interventi musicali può migliorare la memoria episodica e la capacità di richiamare informazioni in persone con MCI, offrendo un potenziale approccio non farmacologico per supportare le funzioni cognitive (Irish et al., 2016; Guétin et al., 2009).

  1. Musica e miglioramento della memoria in persone con deterioramento cognitivo lieve

La musica può svolgere un ruolo importante nel miglioramento della memoria in persone con deterioramento cognitivo lieve (MCI).

Bibliografia:

  • Janata, P. (2009). The neural architecture of music-evoked autobiographical memories. Cerebral Cortex, 19(11), 2579-2594.
  • Kraus, N., & Chandrasekaran, B. (2010). Music training for the development of auditory skills. Nature Reviews Neuroscience, 11(8), 599-605.
  • Irish, M., Cunningham, C. J., Walsh, J. B., Coakley, D., Lawlor, B. A., Robertson, I. H., & Coen, R. F. (2006). Investigating the enhancing effect of music on autobiographical memory in mild Alzheimer's disease. Dementia and Geriatric Cognitive Disorders, 22(1), 108-120.
  • Guétin, S., Portet, F., Picot, M. C., Pommié, C., Messaoudi, M., Djabelkir, L., ... & Touchon, J. (2009). Effect of music therapy on anxiety and depression

 

3 Musica e benessere emotivo

La musica ha un impatto significativo sulle nostre emozioni e può essere utilizzata come strumento terapeutico. La musicoterapia, ad esempio, è stata utilizzata per trattare una varietà di disturbi, tra cui l'ansia, la depressione e il disturbo da stress post-traumatico (Gold et al., 2009; Koelsch, 2014).

Bibliografia:

  • Gold, C., Solli, H. P., Krüger, V., & Lie, S. A. (2009). Dose-response relationship in music therapy for people with serious mental disorders: Systematic review and meta-analysis. Clinical Psychology Review, 29(3), 193-207.
  • Koelsch, S. (2014). Brain correlates of music-evoked emotions. Nature Reviews Neuroscience, 15(3), 170-180.

4 Musica e linguaggio

La musica e il linguaggio condividono molte caratteristiche simili, e gli studi suggeriscono che l'ascolto e la pratica della musica possono migliorare le abilità linguistiche. Il coinvolgimento attivo nella musica può sviluppare abilità fonologiche e di elaborazione temporale, che sono importanti per la comprensione del linguaggio e la lettura (Moreno et al., 2009; Patel, 2011).

Bibliografia:

  • Moreno, S., Marques, C., Santos, A., Santos, M., Castro, S. L., & Besson, M. (2009). Musical training influences linguistic abilities in 8-year-old children: more evidence for brain plasticity. Cerebral Cortex, 19(3), 712-723.
  • Patel, A. D. (2011). Why would musical training benefit the neural encoding of speech? The OPERA hypothesis. Frontiers in Psychology, 2, 142.

5 Musica e sviluppo del cervello nei bambini

La musica ha un impatto sullo sviluppo del cervello fin dalla più tenera età. Studi hanno dimostrato che l'esposizione alla musica può influenzare lo sviluppo delle abilità cognitive, motorie e socio-emotive nei bambini (Ilari et al., 2016; Zuk et al., 2014).

Bibliografia:

  • Ilari, B., Perez, P., Wood, A. M., & Habibi, A. (2016). The role of music in the development of cognitive skills and socio-emotional well-being in children: a review of current literature. Music Education Research, 18(3), 235-251.
  • Zuk, J., Benjamin, C., Kenyon, A., & Gaab, N. (2014). Behavioral and neural correlates of executive functioning in musicians and non-musicians. PloS One, 9(6), e99868.

 

In sintesi, la ricerca sulla relazione tra musica e neuroscienza continua a rivelare nuove scoperte sul potere della musica nel modellare il nostro cervello, influenzare le nostre emozioni e migliorare le nostre capacità cognitive. Approfondire la nostra conoscenza in questo campo può portare a nuove applicazioni terapeutiche e didattiche, migliorando la qualità della vita per individui di tutte le età.

 

 

6 Musica e invecchiamento cerebrale

La musica può avere un impatto positivo sul cervello durante l'invecchiamento, contribuendo a mantenere e migliorare le funzioni cognitive. Gli studi hanno dimostrato che gli individui anziani che praticano la musica hanno una migliore memoria, attenzione e funzioni esecutive rispetto ai non-musicisti (Hanna-Pladdy e MacKay, 2011; Alain et al., 2019).

Bibliografia:

  • Hanna-Pladdy, B., & MacKay, A. (2011). The relation between instrumental musical activity and cognitive aging. Neuropsychology, 25(3), 378-386.
  • Alain, C., Zendel, B. R., Hutka, S., & Bidelman, G. M. (2019). Turning down the noise: the benefit of musical training on the aging auditory brain. Hearing Research, 377, 276-289.

 

7 Musica e disturbi neurologici

La musica può essere utilizzata come strumento di riabilitazione per pazienti con disturbi neurologici, come il morbo di Parkinson, l'ictus e l'autismo. Studi suggeriscono che la musicoterapia può migliorare la mobilità, la coordinazione e le abilità comunicative in queste popolazioni (Thaut et al., 2009; Särkämö et al., 2008; Geretsegger et al., 2014).

Bibliografia:

  • Thaut, M. H., McIntosh, G. C., & Hoemberg, V. (2015). Neurobiological foundations of neurologic music therapy: rhythmic entrainment and the motor system. Frontiers in Psychology, 5, 1185.
  • Särkämö, T., Tervaniemi, M., Laitinen, S., Forsblom, A., Soinila, S., Mikkonen, M., ... & Peretz, I. (2008). Music listening enhances cognitive recovery and mood after middle cerebral artery stroke. Brain, 131(3), 866-876.
  • Geretsegger, M., Elefant, C., Mössler, K. A., & Gold, C. (2014). Music therapy for people with autism spectrum disorder. Cochrane Database of Systematic Reviews, (6), CD004381.

 

Oltre ai numerosi benefici della musica sul cervello e sul benessere generale, gli studi futuri potrebbero esplorare ulteriormente il potenziale della musica come strumento di prevenzione e trattamento di disturbi neurologici e psicologici. La continua ricerca in questo campo potrebbe portare a nuove scoperte e applicazioni innovative che migliorano la qualità della vita e il benessere delle persone in tutto il mondo.

 

8 Musica e dolore

La musica può avere un effetto analgesico, aiutando a ridurre il dolore e l'ansia associata a esso. Studi hanno dimostrato che l'ascolto di musica può ridurre il dolore percepito e migliorare la tolleranza al dolore in vari contesti, come il dolore cronico e postoperatorio (Hole et al., 2015; Kühlmann et al., 2018).

Bibliografia:

  • Hole, J., Hirsch, M., Ball, E., & Meads, C. (2015). Music as an aid for postoperative recovery in adults: a systematic review and meta-analysis. The Lancet, 386(10004), 1659-1671.
  • Kühlmann, A. Y. R., Etnel, J. R. G., Roos-Hesselink, J. W., Jeekel, J., Bogers, A. J. J. C., & Takkenberg, J. J. M. (2018). Systematic review and meta-analysis of music interventions in hypertension treatment: a quest for answers. BMC Cardiovascular Disorders, 18(1), 1-8.

9 Musica e prestazioni sportive

La musica può influenzare positivamente le prestazioni sportive, aumentando la motivazione e la resistenza durante l'esercizio fisico. Studi hanno dimostrato che l'ascolto di musica può migliorare l'efficienza del movimento, ridurre la percezione dello sforzo e aumentare la capacità di recupero dopo l'esercizio (Terry et al., 2012; Karageorghis & Priest, 2012).

Bibliografia:

  • Terry, P. C., Karageorghis, C. I., Saha, A. M., & D'Auria, S. (2012). Effects of synchronous music on treadmill running among elite triathletes. Journal of Science and Medicine in Sport, 15(1), 52-57.
  • Karageorghis, C. I., & Priest, D. L. (2012). Music in the exercise domain: a review and synthesis (Part I). International Review of Sport and Exercise Psychology, 5(1), 44-66.

 

10 Musica e sonno

La musica può contribuire a migliorare la qualità del sonno e aiutare a combattere l'insonnia. Studi suggeriscono che l'ascolto di musica rilassante prima di dormire può aiutare ad addormentarsi più velocemente, aumentare la durata del sonno e migliorare la qualità del sonno (Jespersen et al., 2015; de Niet et al., 2009).

Bibliografia:

  • Jespersen, K. V., Koenig, J., Jennum, P., & Vuust, P. (2015). Music for insomnia in adults. Cochrane Database of Systematic Reviews, (8), CD010459.
  • de Niet, G., Tiemens, B., Lendemeijer, B., & Hutschemaekers, G. (2009). Music-assisted relaxation to improve sleep quality: meta-analysis. Journal of Advanced Nursing, 65(7), 1356-1364.

 

11 Musica e creatività

La musica può stimolare la creatività e l'innovazione. L'ascolto di musica, in particolare quella piacevole o familiare, può influenzare positivamente il pensiero divergente e il problem solving (Ritter et al., 2012; Lesiuk, 2005).

Bibliografia:

  • Ritter, S. M., & Ferguson, S. (2017). Happy creativity: Listening to happy music facilitates divergent thinking. PloS One, 12(9), e0182210.
  • Lesiuk, T. (2005). The effect of music listening on work performance. Psychology of Music, 33(2), 173-191.

12 Musica e coesione sociale

La musica può promuovere la coesione sociale e il senso di appartenenza tra gli individui. La partecipazione a esperienze musicali collettive, come il canto corale o il suonare in un'orchestra, può rafforzare i legami sociali e aumentare l'empatia tra le persone (Kirschner & Tomasello, 2010; Weinstein et al., 2016).

Bibliografia:

  • Kirschner, S., & Tomasello, M. (2010). Joint music making promotes prosocial behavior in 4-year-old children. Evolution and Human Behavior, 31(5), 354-364.
  • Weinstein, D., Launay, J., Pearce, E., Dunbar, R. I., & Stewart, L. (2016). Singing and social bonding: changes in connectivity and pain threshold as a function of group size. Evolution and Human Behavior, 37(2), 152-158.

 

13 Musica e meditazione

La musica può essere utilizzata come strumento per facilitare la meditazione e la consapevolezza. L'ascolto di musica rilassante e meditativa può aiutare a ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e favorire uno stato mentale più calmo e centrato (Lomas et al., 2015; Witek-Janusek et al., 2008).

L'ascolto di musica rilassante e l'utilizzo di suoni e vibrazioni durante la meditazione possono migliorare la concentrazione, ridurre lo stress e promuovere il rilassamento (Wahbeh et al., 2007; Koelsch, 2014).

Bibliografia:

  • Lomas, T., Cartwright, T., Edginton, T., & Ridge, D. (2015). A qualitative analysis of experiential challenges associated with meditation practice. Mindfulness, 6(4), 848-860.
  • Witek-Janusek, L., Albuquerque, K., Chroniak, K. R., Chroniak, C., Durazo-Arvizu, R., & Mathews, H. L. (2008). Effect of mindfulness-based stress reduction on immune function, quality of life and coping in women newly diagnosed with early-stage breast cancer. Brain, Behavior, and Immunity, 22(6), 969-981.
  • Wahbeh, H., Calabrese, C., & Zwickey, H. (2007). Binaural beat technology in humans: A pilot study to assess psychologic and physiologic effects. The Journal of Alternative and Complementary Medicine, 13(1), 25-32.
  1. Koelsch, S. (2014). Brain correlates of music-evoked emotions. Nature Reviews Neuroscience, 15(3), 170-180.

14 Musica e salute mentale

La musica può avere un impatto significativo sulla salute mentale, sostenendo la gestione dello stress, dell'ansia e della depressione. La musicoterapia è stata utilizzata per trattare una varietà di disturbi mentali e può aiutare a migliorare l'umore, la motivazione e la resilienza (Gold et al., 2009; Erkkilä et al., 2011).

Bibliografia:

  • Gold, C., Solli, H. P., Krüger, V., & Lie, S. A. (2009). Dose–response relationship in music therapy for people with serious mental disorders: Systematic review and meta-analysis. Clinical Psychology Review, 29(3), 193-207.
  • Erkkilä, J., Punkanen, M., Fachner, J., Ala-Ruona, E., Pöntiö, I., Tervaniemi, M., ... & Gold, C. (2011). Individual music therapy for depression: randomised controlled trial. The British Journal of Psychiatry, 199(2), 132-139.

 

15 Musica e guarigione

La musica può svolgere un ruolo importante nella guarigione e nel recupero da malattie fisiche e mentali. L'ascolto di musica o la partecipazione attiva a esperienze musicali può accelerare il recupero, migliorare la qualità della vita e ridurre i sintomi di malattie croniche come il cancro e le malattie cardiovascolari (Bradt et al., 2016; Koelsch, 2014).

Bibliografia:

  • Bradt, J., Dileo, C., Magill, L., & Teague, A. (2016). Music interventions for improving psychological and physical outcomes in cancer patients. Cochrane Database of Systematic Reviews, (8), CD006911.
  • Koelsch, S. (2014). Brain correlates of music-evoked emotions. Nature Reviews Neuroscience, 15(3), 170-180.

16 Musica e sviluppo del carattere

La musica può svolgere un ruolo importante nello sviluppo del carattere e nella formazione di valori personali. L'apprendimento della musica e la partecipazione a gruppi musicali possono insegnare l'auto-disciplina, la pazienza, il lavoro di squadra e la responsabilità, contribuendo così allo sviluppo di competenze sociali e personali (Hallam, 2010; Schellenberg, 2006).

Bibliografia:

  • Hallam, S. (2010). The power of music: Its impact on the intellectual, social and personal development of children and young people. International Journal of Music Education, 28(3), 269-289.
  • Schellenberg, E. G. (2006). Long-term positive associations between music lessons and IQ. Journal of Educational Psychology, 98(2), 457-468.

17 Musica e intelligenza emotiva

La musica può influenzare e migliorare l'intelligenza emotiva, la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. L'ascolto di musica e l'esecuzione musicale possono aiutare a sviluppare l'empatia, la comunicazione emotiva e la regolazione delle emozioni (Vuoskoski & Eerola, 2012; Moore, 2013).

Bibliografia:

  • Vuoskoski, J. K., & Eerola, T. (2012). Can sad music really make you sad? Indirect measures of affective states induced by music and autobiographical memories. Psychology of Aesthetics, Creativity, and the Arts, 6(3), 204-213.
  • Moore, K. S. (2013). A systematic review on the neural effects of music on emotion regulation: implications for music therapy practice. Journal of Music Therapy, 50(3), 198-242.

 

18 Musica e neuroplasticità

La musica può influenzare la neuroplasticità, la capacità del cervello di cambiare e adattarsi in risposta a nuove esperienze e stimoli. L'apprendimento e la pratica musicale possono portare a cambiamenti a lungo termine nella struttura e nelle funzioni cerebrali, migliorando l'abilità cognitiva, la memoria e la coordinazione motoria (Herholz & Zatorre, 2012; Wan & Schlaug, 2010).

Bibliografia:

  • Herholz, S. C., & Zatorre, R. J. (2012). Musical training as a framework for brain plasticity: behavior, function, and structure. Neuron, 76(3), 486-502.
  • Wan, C. Y., & Schlaug, G. (2010). Music making as a tool for promoting brain plasticity across the life span. The Neuroscientist, 16(5), 566-577.

 

19 Musica e sviluppo del linguaggio

La musica può sostenere lo sviluppo del linguaggio e l'acquisizione di nuove competenze linguistiche. L'apprendimento musicale e l'esposizione a canzoni e rime possono facilitare la comprensione fonologica, la consapevolezza delle strutture linguistiche e l'apprendimento di nuove parole (Anvari et al., 2002; Patel, 2011).

L'ascolto di musica e la partecipazione a attività musicali, come il canto e la musica ritmica, possono migliorare la consapevolezza fonologica, l'acquisizione del vocabolario e le abilità di comprensione del linguaggio (Moreno et al., 2009; Moritz et al., 2013).

 

Bibliografia:

  1. Anvari, S. H., Trainor, L. J., Woodside, J., & Levy, B. A. (2002). Relations among musical skills, phonological processing, and early reading ability in preschool children. Journal of Experimental Child Psychology, 83(2), 111-130.
  2. Patel, A. D. (2011). Why would musical training benefit the neural encoding of speech? The OPERA hypothesis. Frontiers in Psychology, 2, 142.
  3. Moreno, S., Marques, C., Santos, A., Santos, M., Castro, S. L., & Besson, M. (2009). Musical training influences linguistic abilities in 8-year-old children: More evidence for brain plasticity. Cerebral Cortex, 19(3), 712-723.

20 Musica e resilienza

La musica può contribuire a sviluppare la resilienza, la capacità di adattarsi e recuperare di fronte alle avversità. L'ascolto di musica e la partecipazione a esperienze musicali possono fornire un mezzo per affrontare lo stress, gestire le emozioni negative e promuovere il benessere emotivo (Saarikallio, 2011; Daykin et al., 2018).

Bibliografia:

  • Saarikallio, S. (2011). Music as emotional self-regulation throughout adulthood. Psychology of Music, 39(3), 307-327.
  • Daykin, N., Mansfield, L., Meads, C., Julier, G., Tomlinson, A., Payne, A., ... & Victor, C. (2018). What works for wellbeing? A systematic review of wellbeing outcomes for music and singing in adults. Perspectives in Public Health, 138(1), 39-46.

 

21 Musica e autismo

La musica può essere un potente mezzo di comunicazione e interazione per le persone con disturbi dello spettro autistico (ASD). La musicoterapia e le attività musicali strutturate possono migliorare la comunicazione sociale, l'interazione e la regolazione emotiva in individui con ASD (Geretsegger et al., 2014; LaGasse, 2017).

Bibliografia:

  • Geretsegger, M., Elefant, C., Mössler, K. A., & Gold, C. (2014). Music therapy for people with autism spectrum disorder. Cochrane Database of Systematic Reviews, (6), CD004381.
  • LaGasse, A. B. (2017). Effects of a music therapy group intervention on enhancing social skills in children with autism. Journal of Music Therapy, 54(3), 255-271.

 

 

22 Musica e demenza

La musica può avere un impatto significativo nella vita delle persone con demenza, migliorando la memoria, l'umore e la qualità della vita. Le attività musicali e la musicoterapia possono ridurre l'ansia, la depressione e i comportamenti problematici associati alla demenza, oltre a sostenere l'interazione sociale e la comunicazione (Raglio et al., 2010; van der Steen et al., 2018).

Bibliografia:

  • Raglio, A., Bellelli, G., Traficante, D., Gianotti, M., Ubezio, M. C., Villani, D., & Trabucchi, M. (2010). Efficacy of music therapy in the treatment of behavioral and psychiatric symptoms of dementia. Alzheimer Disease and Associated Disorders, 24(2), 158-162.
  • van der Steen, J. T., Smaling, H. J., van der Wouden, J. C., Bruinsma, M. S., Scholten, R. J., & Vink, A. C. (2018). Music-based therapeutic interventions for people with dementia. Cochrane Database of Systematic Reviews, (7), CD003477.

23 Musica e Parkinson

La musica può essere un valido strumento terapeutico per le persone affette da malattia di Parkinson. La musicoterapia e le terapie basate sul movimento musicale possono aiutare a migliorare la mobilità, la coordinazione e la qualità della vita in individui con Parkinson, contribuendo a ridurre i sintomi motori e non motori della malattia (de Dreu et al., 2012; Pacchetti et al., 2000). La terapia musicale e la danza possono contribuire a migliorare l'equilibrio, la coordinazione, la mobilità e la qualità di vita nelle persone affette da Parkinson, attraverso la stimolazione ritmica e il movimento sincronizzato (de Dreu et al., 2012; Hackney & Earhart, 2009).

 

Bibliografia:

  • de Dreu, M. J., van der Wilk, A. S., Poppe, E., Kwakkel, G., & van Wegen, E. E. (2012). Rehabilitation, exercise therapy and music in patients with Parkinson's disease: a meta-analysis of the effects of music-based movement therapy on walking ability, balance and quality of life. Parkinsonism & Related Disorders, 18, S114-S119.
  • Pacchetti, C., Mancini, F., Aglieri, R., Fundarò, C., Martignoni, E., & Nappi, G. (2000). Active music therapy in Parkinson's disease: an integrative method for motor and emotional rehabilitation. Psychosomatic Medicine, 62(3), 386-393.
  • Hackney, M. E., & Earhart, G. M. (2009). Effects of dance on movement control in Parkinson's disease: A comparison of Argentine tango and American ballroom. Journal of Rehabilitation Medicine, 41(6), 475-481.

24 Musica e dislessia

La musica può avere un impatto positivo sullo sviluppo delle competenze linguistiche e sulla lettura nei bambini con dislessia. L'allenamento ritmico e l'apprendimento musicale possono migliorare la consapevolezza fonologica, la percezione temporale e la fluidità di lettura nei bambini con dislessia (Habib et al., 2016; Bhide et al., 2013).

Bibliografia:

  • Habib, M., Lardy, C., Desiles, T., Commeiras, C., Chobert, J., & Besson, M. (2016). Music and dyslexia: A new musical training method to improve reading and related disorders. Frontiers in Psychology, 7, 26.
  • Bhide, A., Power, A., & Goswami, U. (2013). A rhythmic musical intervention for poor readers: A comparison of efficacy with a letter-based intervention. Mind, Brain, and Education, 7(2), 113-123.

 

25 Musica e dolore

La musica può essere efficace nel ridurre il dolore cronico e migliorare la qualità della vita in persone con diverse condizioni di dolore. L'ascolto di musica e la partecipazione a terapie musicali possono contribuire a ridurre il dolore, l'ansia e lo stress associati a malattie croniche e condizioni dolorose (Gutgsell et al., 2013; Garza-Villarreal et al., 2014).

L'ascolto di musica può offrire un'efficace strategia di distrazione, riducendo la percezione del dolore e il bisogno di farmaci analgesici (Cepeda et al., 2006; Hole et al., 2015).

 

Bibliografia:

  • Gutgsell, K. J., Schluchter, M., Margevicius, S., DeGolia, P. A., McLaughlin, B., Harris, M., ... & Wiencek, C. (2013). Music therapy reduces pain in palliative care patients: A randomized controlled trial. Journal of Pain and Symptom Management, 45(5), 822-831.
  • Garza-Villarreal, E. A., Pando, V., Vuust, P., & Parsons, C. (2014). Music-induced analgesia in chronic pain conditions: A systematic review and meta-analysis. Pain Physician, 17(5), 327-341.
  • Cepeda, M. S., Carr, D. B., Lau, J., & Alvarez, H. (2006). Music for pain relief. Cochrane Database of Systematic Reviews, (2), CD004843.
  • Hole, J., Hirsch, M., Ball, E., & Meads, C. (2015). Music as an aid for postoperative recovery in adults: A systematic review and meta-analysis. The Lancet, 386(10004), 1659-1671.

26 Musica e disturbi del sonno

La musica può svolgere un ruolo nel miglioramento della qualità del sonno e nel trattamento dei disturbi del sonno, come l'insonnia. L'ascolto di musica rilassante prima di coricarsi può ridurre i tempi di addormentamento, aumentare la durata del sonno e migliorare la qualità del sonno (Lai & Good, 2005; Jespersen et al., 2015).

Bibliografia:

  • Lai, H. L., & Good, M. (2005). Music improves sleep quality in older adults. Journal of Advanced Nursing, 49(3), 234-244.
  • Jespersen, K. V., Koenig, J., Jennum, P., & Vuust, P. (2015). Music for insomnia in adults. Cochrane Database of Systematic Reviews, (8), CD010459.

27 Musica e immunità

La musica può influenzare il sistema immunitario e promuovere la salute generale. L'ascolto di musica e la partecipazione a terapie musicali possono ridurre lo stress e l'ansia, migliorare l'umore e aumentare i livelli di immunoglobulina A, un anticorpo importante nella difesa dell'organismo contro infezioni e malattie (Chanda & Levitin, 2013; Fancourt et al., 2014).

Bibliografia:

  • Chanda, M. L., & Levitin, D. J. (2013). The neurochemistry of music. Trends in Cognitive Sciences, 17(4), 179-193.
  • Fancourt, D., Ockelford, A., & Belai, A. (2014). The psychoneuroimmunological effects of music: A systematic review and a new model. Brain, Behavior, and Immunity, 36, 15-26.

 

28 Musica e attenzione

La musica può avere un impatto sull'attenzione e sulla concentrazione. L'ascolto di musica, in particolare la musica classica, può migliorare l'attenzione e la performance in compiti cognitivi, mentre la musica con un ritmo più veloce o con parole può essere distratta in alcuni contesti (Kämpfe et al., 2010; Avila et al., 2012).

Bibliografia:

  • Kämpfe, J., Sedlmeier, P., & Renkewitz, F. (2010). The impact of background music on adult listeners: A meta-analysis. Psychology of Music, 39(4), 424-448.
  • Avila, C., Furnham, A., & McClelland, A. (2012). The influence of distracting familiar vocal music on cognitive performance of introverts and extraverts. Psychology of Music, 40(1), 84-93.

 

29 Musica e creatività

La musica può stimolare la creatività e il pensiero divergente. L'ascolto di musica, in particolare musica con caratteristiche moderate di complessità e originalità, può facilitare la generazione di nuove idee, la risoluzione di problemi e il pensiero flessibile (Ritter & Ferguson, 2017; Lesiuk, 2010).

Bibliografia:

  • Ritter, S. M., & Ferguson, S.(2017). Happy creativity: Listening to happy music facilitates divergent thinking. PloS One, 12(9), e0182210.
  • Lesiuk, T. (2010). The effect of preferred music on mood and performance in a high-cognitive demand occupation. Journal of Music Therapy, 47(2), 137-154.

30 Musica e sviluppo emotivo

La musica può influenzare lo sviluppo emotivo e la regolazione delle emozioni. Le esperienze musicali e la musicoterapia possono aiutare i bambini a sviluppare la consapevolezza emotiva, l'empatia e le competenze di regolazione delle emozioni, contribuendo alla loro crescita emotiva e alla resilienza (Saarikallio, 2011; McFerran et al., 2010).

Bibliografia:

  • Saarikallio, S. (2011). Music as emotional self-regulation throughout adulthood. Psychology of Music, 39(3), 307-327.
  • McFerran, K., Baker, F., Patton, G., & Sawyer, S. (2010). A retrospective lyrical analysis of songs written by adolescents with anorexia nervosa. European Eating Disorders Review, 18(5), 393-403.

31 Musica e mindfulness

La musica può essere utilizzata come strumento per facilitare la pratica della mindfulness e la meditazione. L'ascolto di musica rilassante e l'incorporazione di elementi musicali nelle pratiche meditative possono migliorare la concentrazione, la consapevolezza corporea e l'equilibrio emotivo, contribuendo a ridurre lo stress e migliorare il benessere generale (Gard et al., 2014; Chuang et al., 2018).

Bibliografia:

  • Gard, T., Noggle, J. J., Park, C. L., Vago, D. R., & Wilson, A. (2014). Potential self-regulatory mechanisms of yoga for psychological health. Frontiers in Human Neuroscience, 8, 770.
  • Chuang, C. Y., Han, W. R., Li, P. C., & Young, S. T. (2018). Effects of music and music video interventions on sleep quality: A randomized controlled trial in adults with sleep disturbances. Complementary Therapies in Medicine, 41, 196-201.

32 Musica e terapia del trauma

La musica può svolgere un ruolo significativo nella terapia del trauma e nella guarigione emotiva. La musicoterapia e le pratiche creative basate sulla musica possono aiutare le persone che hanno subito traumi a esprimere le proprie emozioni, elaborare le esperienze traumatiche e sviluppare competenze di resilienza e autoefficacia (Carr et al., 2012; Landis-Shack et al., 2017).

Bibliografia:

  • Carr, C., d'Ardenne, P., Sloboda, A., Scott, C., Wang, D., & Priebe, S. (2012). Group music therapy for patients with persistent post-traumatic stress disorder–an exploratory randomized controlled trial with mixed methods evaluation. Psychology and Psychotherapy: Theory, Research and Practice, 85(2), 179-202.
  • Landis-Shack, N., Heinz, A. J., & Bonn-Miller, M. O. (2017). Music therapy for posttraumatic stress in adults: A theoretical review. Psychomusicology: Music, Mind, and Brain, 27(4), 334-342.

33 Musica e prevenzione dello stress

La musica può essere utilizzata come strumento efficace nella prevenzione e nella gestione dello stress. L'ascolto di musica rilassante può ridurre i livelli di cortisolo, un ormone dello stress, e promuovere la rilassatezza fisica ed emotiva (Thoma et al., 2013; Knight & Rickard, 2001).

Bibliografia:

  • Thoma, M. V., La Marca, R., Brönnimann, R., Finkel, L., Ehlert, U., & Nater, U. M. (2013). The effect of music on the human stress response. PloS One, 8(8), e70156.
  • Knight, W. E., & Rickard, N. S. (2001). Relaxing music prevents stress-induced increases in subjective anxiety, systolic blood pressure, and heart rate in healthy males and females. Journal of Music Therapy, 38(4), 254-272.

34 Musica e sviluppo motorio

La musica può migliorare lo sviluppo motorio e la coordinazione nei bambini. Attività musicali come la danza e il movimento ritmico possono aiutare i bambini a sviluppare l'equilibrio, la coordinazione e la consapevolezza spaziale, oltre a rafforzare le abilità motorie fini e grossolane (Eerola et al., 2006; Lense & Dykens, 2016).

Bibliografia:

  • Eerola, P. S., Luck, G., & Toiviainen, P. (2006). An investigation of pre-schoolers' corporeal synchronization with music. In Proceedings of the 9th International Conference on Music Perception & Cognition (ICMPC9) (pp. 472-476).
  • Lense, M. D., & Dykens, E. M. (2016). Musical learning in children and adults with Williams syndrome. Journal of Intellectual Disability Research, 60(9), 834-844.

 

35 Musica e Alzheimer

La musica può offrire benefici terapeutici significativi per le persone affette da malattia di Alzheimer e altre forme di demenza. La musicoterapia e l'ascolto di musica familiare possono aiutare a ridurre l'ansia, l'agitazione e i sintomi depressivi, migliorare l'umore e stimolare la memoria emotiva e la comunicazione nelle persone con demenza (Särkämö et al., 2013; Raglio et al., 2015).

Bibliografia:

  • Särkämö, T., Tervaniemi, M., Laitinen, S., Forsblom, A., Soinila, S., Mikkonen, M., ... & Peretz, I. (2013). Cognitive, emotional, and social benefits of regular musical activities in early dementia: Randomized controlled study. The Gerontologist, 54(4), 634-650.
  • Raglio, A., Bellandi, D., Baiardi, P., Gianotti, M., Ubezio, M. C., Zanacchi, E., ... & Imbriani, M. (2015). Effect of active music therapy and individualized listening to music on dementia: A multicenter randomized controlled trial. Journal of the American Geriatrics Society, 63(8), 1534-1539.

 

 

36 Musica e disturbi d'ansia

La musica può essere un'efficace terapia complementare nel trattamento dei disturbi d'ansia. L'ascolto di musica rilassante può contribuire a ridurre i livelli di ansia, promuovere il rilassamento e migliorare il benessere emotivo generale, favorendo la gestione dello stress e delle situazioni ansiogene (Pelletier, 2004; Koelsch, 2014).

Bibliografia:

  • Pelletier, C. L. (2004). The effect of music on decreasing arousal due to stress: A meta-analysis. Journal of Music Therapy, 41(3), 192-214.
  • Koelsch, S. (2014). Brain correlates of music-evoked emotions. Nature Reviews Neuroscience, 15(3), 170-180.

 

37 Musica e intelligenza emotiva

La musica può promuovere lo sviluppo dell'intelligenza emotiva e delle competenze socio-emotive nei bambini e negli adulti. L'ascolto di musica e la partecipazione a attività musicali possono migliorare la consapevolezza e la comprensione delle emozioni, l'empatia e le abilità di gestione delle emozioni, sia in contesti educativi che terapeutici (Koelsch, 2014; Welch et al., 2014).

Bibliografia:

  • Koelsch, S. (2014). Brain correlates of music-evoked emotions. Nature Reviews Neuroscience, 15(3), 170-180.
  • Welch, G. F., Himonides, E., Saunders, J., Papageorgi, I., & Sarazin, M. (2014). Singing and social inclusion. Frontiers in Psychology, 5, 803.

Le ricerche nel campo della musica e della neuroscienza offrono preziose intuizioni sull'influenza della musica sul benessere e lo sviluppo umano. Implementare queste scoperte in terapie, programmi educativi e pratiche

 

38 Musica e ansia pre-operatoria

La musica può ridurre l'ansia pre-operatoria nei pazienti che si sottopongono a interventi chirurgici. L'ascolto di musica rilassante prima di un intervento chirurgico può diminuire la tensione emotiva e ridurre la necessità di farmaci ansiolitici, migliorando l'esperienza del paziente e potenzialmente influenzando positivamente i risultati post-operatori (Nilsson, 2008; Kühlmann et al., 2018).

Bibliografia:

  • Nilsson, U. (2008). The anxiety- and pain-reducing effects of music interventions: A systematic review. AORN Journal, 87(4), 780-807.
  • Kühlmann, A. Y. R., de Rooij, A., Kroese, L. F., van Dijk, M., Hunink, M. G. M., & Jeekel, J. (2018). Meta-analysis evaluating music interventions for anxiety and pain in surgery. British Journal of Surgery, 105(7), 773-783.

 

39 Musica e sviluppo cognitivo nei neonati

La musica può influenzare lo sviluppo cognitivo e la percezione del linguaggio nei neonati. L'esposizione precoce alla musica e al ritmo può migliorare la discriminazione delle strutture linguistiche e stimolare lo sviluppo delle abilità cognitive (Gerry et al., 2012; Hannon & Trehub, 2005).

Bibliografia:

  • Gerry, D., Unrau, A., & Trainor, L. J. (2012). Active music classes in infancy enhance musical, communicative and social development. Developmental Science, 15(3), 398-407.
  • Hannon, E. E., & Trehub, S. E. (2005). Tuning in to musical rhythms: Infants learn more readily than adults. Proceedings of the National Academy of Sciences, 102(35), 12639-12643.

 

40 Musica e recupero post-ictus

La musica può svolgere un ruolo significativo nel recupero post-ictus, migliorando sia le funzioni cognitive che motorie. La terapia musicale e l'ascolto di musica possono aiutare a migliorare la memoria, l'attenzione e le funzioni esecutive, nonché la coordinazione motoria e la mobilità nei pazienti che si stanno riprendendo da un ictus (Särkämö et al., 2008; Altenmüller & Schlaug, 2015).

Bibliografia:

  • Särkämö, T., Tervaniemi, M., Laitinen, S., Numminen, A., Kurki, M., Johnson, J. K., & Rantanen, P. (2008). Music listening enhances cognitive recovery and mood after middle cerebral artery stroke. Brain, 131(3), 866-876.
  • Altenmüller, E., & Schlaug, G. (2015). Apollo's gift: New aspects of neurologic music therapy. Pro

41 Musica e riabilitazione motoria

La musica può migliorare la riabilitazione motoria in pazienti affetti da disturbi motori o che si stanno riprendendo da lesioni cerebrali. L'uso di terapie musicali, come la terapia ritmica musicale, può facilitare la riabilitazione e il recupero delle funzioni motorie in pazienti con malattia di Parkinson, ictus e altre condizioni neurologiche (Thaut et al., 1996; Nombela et al., 2013).

Bibliografia:

  • Thaut, M. H., McIntosh, G. C., Rice, R. R., Miller, R. A., Rathbun, J., & Brault, J. M. (1996). Rhythmic auditory stimulation in gait training for Parkinson's disease patients. Movement Disorders, 11(2), 193-200.
  • Nombela, C., Hughes, L. E., Owen, A. M., & Grahn, J. A. (2013). Into the groove: Can rhythm influence Parkinson's disease? Neuroscience & Biobehavioral Reviews, 37(10), 2564-2570.

 

In conclusione, gli studi sulla relazione tra musica e neuroscienza evidenziano l'importanza della musica nella nostra vita quotidiana e le sue molteplici applicazioni. La musica può migliorare la funzione cognitiva, il benessere emotivo, il linguaggio e lo sviluppo del cervello nei bambini, nonché sostenere la salute del cervello durante l'invecchiamento. Inoltre, la musica può avere effetti positivi sulla gestione del dolore, le prestazioni sportive e la qualità del sonno.

La continua ricerca nel campo della musica e della neuroscienza contribuirà a svelare ulteriori benefici della musica e potenziali applicazioni terapeutiche, didattiche e di miglioramento della qualità della vita. Man mano che la nostra conoscenza si approfondisce, possiamo sfruttare il potere della musica per arricchire le nostre vite e promuovere il benessere a livello individuale e collettivo.

 

 

 

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